Guida completa sulla celiachia a cura del Dr. Silvio Betti

  • Che cosa è la celiachia? Che cosa la provoca?
  • Quali sono le reazioni che si innescano nel nostro organismo a causa della celiachia?
  • Cosa possiamo fare per evitarne i principali disturbi?
  • Cosa mangiare e come orientarsi nella scelta dei prodotti alimentari?
  • Quando iniziare a preoccuparsi e cosa ci dona la natura in aiuto?
  • Che differenza c’è tra intolleranza al glutine e sensibilità al glutine?

Sono queste e tante altre le domande a cui intendiamo dare una risposta con la presente guida.

Ma, prima, urge una piccola premessa: non abbiamo la pretesa di includere in essa tutto lo scibile, tutti i concetti, tutti i principi ed i possibili suggerimenti in tema di celiachia e, soprattutto, non intendiamo sostituirci all’indispensabile supporto della medicina.

Semplicemente, pensiamo che gli spunti contenuti nella presente guida possano rivelarsi preziosi per tutti, coinvolti o meno in prima persona in questo problema sempre più diffuso e controverso.

Nella speranza che l’impegno profuso nella realizzazione di questo prezioso vademecum sia all’altezza delle tue aspettative, ti auguriamo una buona lettura.

Non resta che iniziare, e per farlo, partiamo dalle basi.

CHE COSA È LA CELIACHIA

La celiachia è una malattia cronica (a lungo termine) che va a colpire l’apparato digestivo.

Chi ne soffre accusa infiammazione e/o irritazione più o meno gravi a carico dell'intestino tenue, all’atto di ingerire il glutine, un tipo di proteina questa ​​presente in grano, orzo, segale ed altri cereali.

L’infiammazione insorge nel momento in cui il sistema immunitario reagisce contro il glutine, causando una reazione di natura appunto infiammatoria nella parete dell'intestino.

Che cosa si intende con il termine celiachia e da dove deriva

Il termine celiachia deriva da koiliakós, termine greco che vuol dire addome.

Tenuto conto che questo disturbo colpisce proprio l’intestino, altro termine non poteva essere considerato più adatto.

Come può essere diagnosticata la celiachia?

La diagnosi della celiachia, come chiarisce l’AIC, ha luogo ad oggi attraverso due canali: la ricerca sierologica e la biopsia della mucosa duodenale eseguita durante una duodenoscopia.

Tuttavia, la medicina ha oggi fatto passi avanti prevedendo la possibilità di diagnosticare la celiachia addirittura prima che i suoi sintomi più evidenti si manifestino facendo ricorso ad un semplice test del sangue. L’ospedale Gaslini di Genova lo aveva previsto in largo anticipo ed annunciato nel 2013.

Ma di questo argomento tratteremo meglio nel corso della presente guida.

Come riconoscere per tempo la celiachia?

È importante ricordare che la maggior parte dei pazienti con dolore addominale, gonfiore o diarrea non sono di fatto sempre affetti da malattia celiaca.

Questo perché vi è un’impressionante analogia tra i sintomi della celiachia e quelli tipici dell’aerofagia, della colite, del reflusso gastro-esofageo, di virus intestinale.

I sintomi sono molto simili e, dunque, questi non sempre sono da addebitare alla presenza di una possibile intolleranza e/o sensibilità al glutine.

Spetta dunque al medico generico e/o allo specialista valutare, in presenza di tale sintomatologia, l’opportunità di sottoporre il paziente ad appositi strumenti di diagnosi, quindi, da esami del sangue e/o endoscopia/biopsia.

Che cosa accade se non si aderisce ad una dieta senza glutine?

I pazienti colpiti da celiachia che non aderiscano ad una minuziosa dieta senza glutine sono destinati a soffrire di dolori addominali, gonfiori, gas, diarrea, ma anche confusione mentale e difetto di concentrazione, fintanto che non modifichino la dieta.

Ma non è tutto: questi individui sono purtroppo a più alto rischio di sviluppare complicazioni particolarmente gravi, come il restringimento dell'intestino, osteoporosi, dolori ossei, dolori alle articolazioni.

Purtroppo, stando a studi condotti da ricercatori americani, i soggetti affetti da celiachia sembrano addirittura a maggior rischio di sviluppare una forma di tumore del sangue nota con il nome di “linfoma”.

Ad evidenziare questo rischio nei pazienti celiaci è uno studio condotto da un team di scienziati del Celiac Disease Center presso il Columbia University Medical Center (CUMC) e del NewYork-Presbyterian/Columbia, pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine.

Dove posso trovare ulteriori informazioni sulla malattia celiaca?

Il web pullula di informazioni, notizie e dati inerenti la celiachia che troppo spesso appaiono discordanti e disordinati.

E’ estremamente difficile reperire nozioni chiare, esaustive, magari ordinate in un’unica vademecum.

E’ proprio da questa presa di coscienza che nasce l’idea di redigere una fonte in grado di dare risposte semplici, dirette e concrete a chi vuole saperne di più sulla celiachia.

Questa fonte è proprio la presente guida.

IN QUESTA GUIDA potrai dunque trovare delle informazioni utili, accessibili ed estremamente chiare relative alla patologia in questione, nonché suggerimenti su vari aspetti che riguardano il modo giusto per affrontare al meglio ed in maniera serena questo disturbo.

Tratteremo, allo scopo, i seguenti aspetti:

  • L'evoluzione della cura farmacologica
  • Sintomatologia 
  • Trattamento naturale e rimedi naturali
  • Scelta dei prodotti in cucina
  • L'etichetta "gluten free" (etichetta gluten free, della certificazione, e della vendita nei negozi dei prodotti senza glutine, ect)
  • FAQ: Domande e risposte 
  • In conclusione: alcuni consigli

MALATTIA CELIACA: farmaci attualmente in uso e in via di sperimentazione

Iniziamo con il fare una piccola, non trascurabile premessa: quando si parla di farmaci contro la celiachia o di cura della celiachia, urge puntualizzare che, allo stato attuale, non esiste purtroppo una pillola in grado di risolvere il problema.

Un farmaco del genere non è mai esistito e, al momento, non è stato mai approvato come tale dal Ministero della Salute. Sono davvero tanti i rumuors e le indiscrezioni – mere voci di corridoio finalizzate a fare notizia ed attrarre l’attenzione su di sé – che parlano di pastiglie anti-celiachia e pillole in grado di consentire, sia pur per poche ore, di scongiurare l’aggressione del glutine nell’intestino.

Ci teniamo a ribadirlo, qualcosa del genere non esiste nel novero dei farmaci approvati, ad oggi, dal Ministero della Salute del nostro paese.

Tuttavia, è doveroso precisare che una lenta evoluzione nel campo farmacologico che vada a riguardare anche la malattia celiaca e i sintomi della celiachia, inizia a fare capolino tra le fila di studiosi e ricercatori, da sempre sensibili alla tematica in questione.

FARMACI PER CELIACI

farmaci senza glutine

Parlare dunque di farmaci contro la celiachia non è dunque corretto. Esistono invece alcune classi di farmaci appositamente pensate per consentire ai celiaci di vivere una vita più “serena”.

Trattasi di preparati e soluzioni in grado di alleviare i disturbi - senza la pretesa di evitarli completamente - e di integratori in grado di fornire al soggetto celiaco quello che gli occorre per restare in forma ed evitare una possibile condizione di malnutrizione.

Prima di passare in rassegna questa classe di farmaci urge rammentare che l’assunzione di tutti questi medicinali/integratore richiederebbe il consulto del medico.

Steroidi: in alcuni pazienti la reazione immunitaria al glutine è così violenta da richiedere la somministrazione di alcuni farmaci, detti steroidei, in grado di controllare l'infiammazione intestinale. Tra tutti, il prednisone rientra di certo tra i farmaci corticosteroidi più utilizzati allo scopo.

Supplementi vitaminici: in alcuni casi, i pazienti celiaci potrebbero avere bisogno di un'integrazione di ferro, folati, vitamine e minerali.

L'integrazione di vitamine e minerali si rende consigliabile in tutti i casi in cui la selezione del cibo (gluten free/ con glutine) vada a provocare una condizione di malnutrizione.

Di fatto, il nostro mercato offre davvero un’infinità di prodotti alimentari ai celiaci - basti vedere quante ricette per celiaci vengono proposte - quindi, è ai giorni nostri più difficile accusare restrizioni nutrizionali in campo alimentare.

Tuttavia, siamo ancora ben lontani da un’equiparazione perfetta tra prodotti senza glutine e prodotti con glutine.

Farmaci in via di sperimentazione

La ricerca e la scienza stanno facendo passi da gigante per mettere a punto delle cure che consentano anche ai celiaci di assumere tutti gli alimenti, compresi quelli con il glutine.

Sono proprio queste le attese e le speranze su cui si basano gli studi condotti da un numero incalcolabile di ricercatori, specie negli USA, ma anche nel nostro paese.

Ebbene, molto è stato fatto, anche se, naturalmente, quella della terapia farmacologia contro il glutine è un’evoluzione molto lenta.

Ecco qualche novità in campo.

Allo studio due possibili farmaci contro la celiachia

La cura della celiachia, che, al momento, prevede la sola eliminazione di ogni sostanza contenente glutine dalla propria dieta potrebbe subire una svolta.

Sono infatti in fase di sperimentazione, in America, una serie di farmaci, di cui alcuni giunti ad una fase pre-clinica, ad opera del dottor Klaus Gottlieb, popolare gastroenterologo operante in San Luis Obispo, in California.

Il primo dei due è un enzima che sembrerebbe avere la capacità di disintegrare il glutine in frammenti microscopici, così da essere privato dell’involucro, e quindi giungere all’intestino in una forma innocua.

Le prime attestazioni di questa potenziale rivoluzione arrivano da uno studio clinico condotto su adulti celiaci sottoposti a terapia orale con un farmaco appunto dimostratosi in grado di degradare il glutine in studi non solo in vitro, ma anche sull’essere umano.

Si tratta di uno studio, come anticipato, che è ancora in fase embrionale e condotto ancora su piccoli numeri, ma che si rivela estremamente significativo.

Oltre l’enzima, sempre nel continente americano, e sempre per volontà del dottor Klaus Gottlieb, si sta valutando un’altra opportunità, ossia quella di mettere a punto un farmaco in grado di rendere l’intestino meno permeabile, così da impedire a sostanze potenzialmente tossiche, quindi nel caso di specie al glutine, di raggiungere gli strati più profondi dell’intestino e scatenare l’infiammazione.

Questi studi sono davvero incoraggianti e, sia pur alla fase embrionale, sembra che l’evoluzione farmacologica anche in materia di malattia celiaca si stia muovendo a grandi passi.

Non ci resta che attendere fiduciosi, ma, nel frattempo, impariamo a selezionare con estrema cura gli alimenti che portiamo sulle nostre tavole.

SINTOMATOLOGIA

Effetti derivanti dall’ingestione di glutine e possibili complicanzesintomi celiachia

Che la celiachia, come tutte le patologie a carico del nostro organismo, provochi sintomi più o meno gravi è ampiamente noto. In questa sede, non vogliamo fornire una anonima lista dei disturbi generalmente correlati alla malattia celiaca: di questi il web ne è pieno.

Intendiamo piuttosto mettere al vaglio l’importanza della prevenzione soprattutto nel caso in cui le vittime del disturbo siano bambini e anziani.

Intendiamo quindi sottolineare con fermezza l’importanza di una diagnosi precoce.

Iniziamo dai bambini: come si manifesta in loro la celiachia? Quali sono i disturbi da non trascurare?

Sintomi celiachia nei bambini

Nei bambini la celiachia è una delle malattie croniche a maggiore diffusione.
Come per gli adulti, anche per i più piccini gli esami ematologici sono determinanti ed irrinunciabili per addivenire ad una diagnosi precisa.

I sintomi della celiachia in età pediatrica vanno dalla diarrea cronica alla diminuzione del tono muscolare e possono annoverare altresì debolezza, inappetenza ed irritabilità.

Studi recenti hanno però dimostrato che questo quadro clinico per così dire “classico” della malattia celiaca, è divenuto oggi così frequente anche nei bimbi non affetti da celiachia da rendere urgente la valutazione e l’approfondimento di altre manifestazioni tipiche dei bambini intolleranti al glutine.

Allo scopo, è doveroso che questa valutazione sia rimessa al pediatra.

Tra le manifestazioni concorrenti a quelle sopra citate rientrano:

  • Disturbi da malassorbimento del cibo;

  • Manifestazioni immuno-immediate che comprendono quadri clinici anche molto differenti, quali alcune forme di dermatite, alopecia;

  • Manifestazioni legate ad alcune cromosomopatie quali ad esempio, la sindrome di Turner o la sindrome di Down (solo nel 10% dei casi).

L’associazione tra questi sintomi è così forte da rendere raccomandabile ai medici, in questi casi, la prescrizione di uno screening sierologico (EMA, anti-htTG).

Ecco perché nei bimbi le alterazioni dell’umore, l’irritabilità, l’apatia, ripetuti mal di pancia, stati anemici, bassa statura e l’apparire molto distratti dall’ambiente circostante, etc., ritenuti troppo spesso normali, non devono essere sottovalutati: potrebbero essere dei piccoli segnali cruciali nell’identificazione di forme di celiachia atipiche o silenti.

Non diagnosticare per tempo in un bimbo i sintomi della celiachia espone lo stesso, da adulto, ad una maggiore probabilità di essere un individuo soggetto a patologie associate quali tiroide, diabete, neoplasie dell’apparato digerente, sindrome di Sjogren, morbo di Addison, epatite, ect.

Sintomi celiachia negli anziani

Negli ultimi anni le diagnosi di celiachia sembrano aver coinvolto anche gli over 65.

Queste diagnosi tardive sono tra quelle che presentano una maggior difficoltà di gestione a livello di terapia, anche perché è, per questi soggetti, più difficile arrivare ad un’accettazione della nuova condizione.

Come fare a far capire, ad un uomo di 78 anni ad esempio, il problema, spiegare quali sono le farine senza glutine e quali quelle da evitare, e come arrivare a gestire al meglio i rischi legati alla contaminazione?

A tale proposito è determinante il ruolo dei familiari, chiamati a sostenere il soggetto anziano affetto da celiachia, magari creando per suo interesse una sorta di “tabella” da tenere a disposizione per una più chiara sintesi dei prodotti da evitare durante l’acquisto giornaliero di generi alimentari.

L’importanza di una diagnosi precoce

La diagnosi precoce della celiachia in tutti gli individui, giovani e anziani, donne ed uomini, è fondamentale per scongiurare e/o anticipare possibili complicanze ed evitare che la malattia celiachia degeneri oltre misura. Questo significa che la diagnosi precoce è fondamentale e si deve basare non solo sugli aspetti tipici della malattia, ma anche e soprattutto su quegli aspetti che ne caratterizzano le forme atipiche e silenti.

Spesso la diagnosi della celiachia avviene attraverso un lungo ed articolato percorso che si avvia per sintomi non strettamente correlati all'apparato digerente. La complessa sintomatologia associata a questo disturbo non rende infatti semplice la diagnosi.
In sensibile vantaggio sui tempi di diagnosi negli ultimi anni si sono rivelati gli Stati Uniti.

E’ anche grazie agli esiti degli studi da questi condotti e sulla scorta delle loro recenti scoperte in campo scientifico che si rende possibile anche per noi superare i possibili ritardi in una diagnosi che dovrebbe essere puntuale, tempestiva e precisa.

La celiachia è autoimmune, il che significa che il nostro sistema di difesa viene messo a repentaglio e, per l’effetto, si rivolge contro se stesso.

Questa autoimmunità non viene mai da sola e si accompagna piuttosto a problemi di vario genere.

Se questo è di certo uno svantaggio, per altri versi può essere considerato un miracolo della natura: questi problemi ci rendono manifesto che qualcosa non va.

Il corpo ci lancia segnali, più o meno gravi a seconda dello stadio in cui la malattia celiaca è giunto.

Il ritardo diagnostico incrina questi segnali e tanto più essi vengono trascurati, tanto più violentemente il nostro organismo reagisce.

La diagnosi precoce è quindi la strada che conduce, attraverso una costante e ferrea dieta senza glutine, ad una tenore di vita più possibile normale e sereno.

TRATTAMENTI E RIMEDI NATURALI

rimedi naturali celiachia

Come affrontare e scongiurare i sintomi della celiachia

Attualmente, non esiste una cura definitiva per contrastare efficacemente e completamente la celiachia. Così come non esiste una pillola magica che faccia scomparire, anche solo momentaneamente, questo disturbo come sa fare un antinfiammatorio con il mal di testa.

Trattasi di una patologia cronica e autoimmune in natura.

Questa è la brutta notizia.

La bella notizia - strano ma vero ve ne è anche una incoraggiante - è che ci sono solo molti modi per minimizzare i sintomi e aiutare a rinforzare il nostro sistema immunitario, proprio al fine di creare una barriera naturale che possa scongiurare gli effetti più gravi e disturbanti tipici della celiachia.

Fatta salva la doverosa ed imprescindibile premessa per la quale resta ferma la necessità a monte di seguire una dieta senza glutine è necessario tenere conto che tutto ciò non basta.

Per affrontare al meglio e alleviare i sintomi della celiachia occorre, in verità, molto di più.

Questo, probabilmente, nessuno ve lo hai mai detto.

Dunque, partiamo da una valida e preziosa lista di consigli.

1. Rafforziamo il nostro sistema immunitario

I sintomi della celiachia non sono altro che la risposta del nostro sistema immunitario - chiamato a proteggere il nostro organismo - alla presenza del glutine.

Ovviamente, oltre che ad evitare “l’accesso” di questa molecola nel nostro organismo, il secondo più utile accorgimento è quello di rafforzare il nostro sistema immunitario così che la sua risposta sia il più possibile “dolce”.

Allo scopo, particolarmente validi sono: probiotici, omega 3, fermenti lattici vivi, vitamine e magnesio.

2. Puntiamo sul consumo di antiossidanti

Uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Belgrado in Serbia e pubblicato nella rivista Clinical Biochemistry nel 2009, ha suggerito che il trattamento con antiossidanti potrebbe ridurre significativamente i sintomi della celiachia.

Stando a questa ricerca, nell'ultimo decennio i risultati di numerose indagini hanno dimostrato che il glutine va a colpire l'equilibrio antiossidante nella mucosa intestinale, probabilmente per via di una sovrapproduzione di radicali liberi.

Ebbene, partendo da questa conclusione, non resta che fare il pieno di antiossidanti e così aumentare le capacità del nostro organismo di contrastare i radicali liberi.

Via libera dunque a the verde, mirtilli e piccoli frutti di bosco, pesce azzurro … ect.

3. Preferiamo il consumo di tisane al posto di bevande a base di frutta e zucchero

Tra i migliori rimedi naturali per la celiachia rientrano anche tante sane erbe naturali: oltre al menzionato e prezioso the verde utilissimi sono anche la rosa canina, il ribes nigrum (ribes nero), il karkadè (ibisco rosso).

Queste erbe rappresentano dei validi alleati contro il manifestarsi/peggiorare dei sintomi della celiachia. Preferiamone dunque il consumo, andando a bannare tutte quelle bevande piene di zucchero che non possono che nuocere alla nostra salute, a prescindere dalla celiachia.

4. Facciamo il pieno di vitamine

Vitamine A, E, acido folico e zinco partecipano attivamente alle funzioni antiossidanti benefiche per ridurre lo stress ossidativo a cui è naturalmente soggetto il nostro organismo.

In questo modo, essi contribuiscono al processo di riparazione globale.

Alcune delle principali funzioni della barriera intestinale, come la secrezione di Iga, possono essere migliorate da queste vitamine. E’ raccomandabile, quindi, il consumo di diversi bicchieri di succo di limonata o di ananas al giorno, perché i minerali in questi succhi effettivamente contrastano gli acidi del corpo dopo il processo digestivo.

5. Riconosciamo il possibile aiuto proveniente dalla omeopatia

L'approccio omeopatico al trattamento della malattia celiaca è simile al trattamento di qualsiasi malattia autoimmune o allergica.

Quindi, con tutti i limiti che essa possiede e senza la pretesa di volerla ritenere utile a sostituire la medicina e/o un trattamento farmacologico, essa può rappresentare un valido aiuto in presenza di celiachia. L'omeopatia riconosce la malattia celiaca come uno stato di ipersensibilità dovuta alla reattività immunologica regolata da fattori genetici.

Di conseguenza, essa mira a controllare la sovra-reazione del corpo al glutine e prevede l’uso di prodotti e soluzioni naturali in grado di controllarne i sintomi, per quanto possibile.

Il trattamento omeopatico si basa essenzialmente su alcuni preparati.

Allo stato attuale, in Italia questi prodotti non sono riconosciuti come "medicinali".

Non esiste, pertanto, una normativa di riferimento ben precisa e dettagliata che ne regolamenta le condizioni di utilizzo e di prescrizione da parte dei medici.

Tenuto conto però degli effetti positivi che molte persone hanno in passato e stanno tuttora sperimentando previa utilizzo dei prodotti omeopatici, la stessa AIC (Associazione Italiana Celiachia), in collaborazione con le aziende produttrici di preparati omeopatici, ha stilato una lista di prodotti omeopatici che possono essere utilizzati con tranquillità dai celiaci.

La lista può essere visualizzata qui.

Tuteliamo la nostra salute facendo nostri i preziosi rimedi che la natura ci dona.

Ma, non dimentichiamolo: mai mettere da parte il valido e imprescindibile aiuto della medicina.

SCELTA DI ALIMENTI E PRODOTTI IN CUCINA

scelta alimenti cucina

Celiachia e libertà di scelta degli alimenti: un connubio non sempre perfetto …

Seguire una dieta senza glutine, specie a lungo andare, può rivelarsi davvero frustrante.

Se è vero che il grande popolo di noi celiaci ha oggi tanti alimenti su cui far cadere la scelta di acquisto, è altrettanto vero che resta per noi logorante e snervante orientarci nella scelta dei cibi ammessi e non ammessi. Questa guida nasce con l’intenzione di dare a tutti la possibilità, con il tempo, la pazienza e la creatività, di vivere l’esperienza della dieta senza glutine con più relax e … con maggiore consapevolezza.

Per farlo, iniziamo proprio da questo interrogativo: come scegliere gli alimenti e i prodotti in cucina?

Dilatazione dell’offerta = maggiore confusione per i consumatori

Fermo restando che ci troviamo sicuramente in netto vantaggio rispetto ai nostri avi quanto a possibilità di condurre una dieta senza glutine scevra da privazioni di ogni genere, il commercio di alimenti e prodotti senza glutine si è così dilatato che, se da una parte esso consente di garantire una scelta molto più libera ai noi tutti consumatori, dall’altra ingenera molta confusione.

Ci sono alcune difficoltà in cui può incorrere ciascuno di noi alle prese con la scelta di alimenti senza glutine:

  • Difficoltà nella lettura e nell’interpretazione delle diciture sui prodotti

Ci sono in commercio molti prodotti commercialmente disponibili etichettati "senza glutine", ma molti di essi non lo sono realmente. A questo si aggiunge che la dicitura “gluten free” non sempre si riferisce alla stessa cosa; la dicitura "senza frumento" non significa necessariamente "senza glutine"; la dicitura “senza glutine” non sempre presuppone che il prodotto sia lavorato senza rischi di contaminazione da glutine.

Di questo argomento parleremo comunque meglio nella nostra successiva rubrica.

  • Difficoltà nell’individuazione degli alimenti senza glutine

Di regola, i prodotti di grano tradizionali come pasta, pane, cracker e altri prodotti da forno, non sono tranquillamente presenti sui nostri banchi alimentari nella versione gluten free.

Tuttavia, al di là dell’etichettature che dovrebbero orientarci, neppure sappiamo quanti e quali siano i prodotti senza glutine disponibili in commercio.

Forse, non tutti sanno che, ad esempio, c’è il pane senza glutine che può essere trovato nella sezione congelatore. Inoltre, ci sono farine senza glutine e miscele di farine disponibili nella navata di generi alimentari, che permettono di preparare proprio tutto in casa, dalla pasta al pane, dai dolci ai cibi salati.

Molti cereali possiedono il glutine, altri non lo contengono affatto, altri ancora contengono ingredienti a base di glutine o di frumento. Qui l'etichetta "senza glutine" può aiutare il consumatore ad orientarsi nella scelta dei cereali, ma ciò non toglie la buona abitudine controllare sempre l'elenco degli ingredienti.

Sostituti senza glutine: attenzione a…

Moltissimi degli alimenti senza glutine, che un tempo mai avremmo immaginato di trovare sui banchi alimentari, sono oggi disponibili un po’ ovunque: non è esagerato dire che, in linea di massima, tutti gli alimenti che di solito contengono glutine godono di una valida alternativa … anzi, sarebbe più corretto parlare al plurale visto che il mercato, prodigo, ne pone a nostro servizio più di una.

La vita dei celiaci è oggi molto più facile. Questa almeno è l’impressione.

Tuttavia, urge fare una carrellata dei “prodotti SI - prodotti NO” che sia chiara e analitica, così che tutti gli individui affetti da intolleranza al glutine o sensibilità al glutine (a proposito, della differenza tra questi due disturbi ne abbiamo parlato già qui) possano essere agevolati nella scelta.

Avena: Alimento SI… ma con attenzione

L’avena di per sé è un alimento senza glutine. Tuttavia, essa viene spesso raccolta e lavorata con la stessa apparecchiatura utilizzata per la lavorazione del frumento.

Da questo consegue che l’avena potrebbe risultare facilmente contaminata.

Recenti studi indicano che l'avena pura, incontaminata, se consumata in moderazione (fino a 1/2 tazza al giorno) è tollerata dalla maggior parte delle persone con malattia celiaca.

E’ dunque bene cercare dell’avena che sia etichettata come senza glutine e non contaminata, solo così essa può essere apprezzata quale alimento prezioso quale di fatto si rivela.

Zuppe e salse: Alimenti NO

Le zuppe e le salse sono una delle più grandi fonti di glutine nascoste, poiché molte aziende usano il grano come addensante. È sempre una buona idea quella di leggere l'etichetta di tutte le zuppe e le salse preparate o non preparate, precotte o congelate.

Stesso discorso vale per le zuppe cremose e per le vellutate.

Frutta e verdura lavorate: Alimenti SI … ma con attenzione

Frutta e verdura fresca e congelata sono naturalmente prive di glutine.

Tuttavia, è importante leggere le etichette applicate su qualsiasi frutta e verdura soggetta a lavorazione (solo un esempio: spinaci filanti precotti con mozzarella) nonché sulle confezioni di frutta secca, frutta frullata, frutta sciroppata, ect.

Una curiosità: sapevate che le patate congelate confezionate non sono sempre senza glutine?

Le etichette devono essere lette sempre attentamente quando si considera di acquistare anche questi prodotti!

ETICHETTA "GLUTEN FREE"

Come orientarsi nella scelta degli alimenti per celiacietichetta gluten free

Fino a qualche anno fa la celiachia rappresentava un reale problema … e oggi? E’ lo stesso!!

Si fa un gran parlare di celiachia un po’ ovunque e tutto ciò dovrebbe – il condizionale è d’obbligo – acutizzare i controlli da parte delle autorità sanitarie sui prodotti venduti in commercio.

In teoria ciò accade, ma quello della vendita di prodotti senza glutine è diventato un ghiotto business difficile da tenere bene sotto controllo.

La trasparenza è oggi una grande alleata per i consumatori.

Cerchiamo dunque di rimboccarci le maniche e…

Impariamo a conoscere i simboli riportati sulle confezioni!

Tanto per cominciare, non acquistiamo prodotti a casaccio.

Lo abbiamo già detto nelle nostri precedenti rubriche: urge apprestare una grande attenzione nella scelta di prodotti e alimenti in cucina.

Dunque, compriamo un prodotto solo se riporta sulla confezione “senza glutine”.

Oltre a questa dicitura - che può essere presente anche nel suo inglesismo gluten free – dobbiamo verificare sulla confezione la presenza di un simbolo che identifica i prodotti autorizzati dal Ministero della Salute.

Contaminazione si, contaminazione no … altro che senza glutine!

Ebbene, c’è dell’altro che dovremmo sapere.

C’è un piccolo elenco presente su ogni confezione che, per legge, riporta ad uno ad uno quelli che dovremmo passare ai raggi X: gli ingredienti con cui il prodotto è realizzato.

Tra questi potrebbe essere presente la parolina magica “tracce”: in questo caso, meglio desistere.

Chiariamo meglio il concetto: quando in una confezione è presente la scritta “Prodotto realizzato in uno stabilimento che tratta grado, semi di arachidi, ect.” ebbene, ciò significa che i prodotti, per quanto privi di glutine all’origine, potrebbero essere contaminati. In altri casi, sono presenti le seguenti diciture: “Realizzato con apparecchiature che lavorano anche il grano" o "Prodotto in un impianto che si occupa anche del grano" ebbene, sconcertante ma vero: queste scritte possono persino apparire su prodotti che riportano in bella vista un'etichetta senza glutine.

Solo da qualche anno a questa parte si è consolidato l’uso di rendere edotti i consumatori di ciò … probabilmente perché troppe volte si sono verificati casi in cui un prodotto inizialmente considerato sicuro per un celiaco, non si è poi, di fatto rivelato tale. Dalla teoria ai fatti il passo non è breve!

Anche nei prodotti più innocui possono, dunque, celarsi tracce di glutine per via della lavorazione effettuata con strumenti e macchinari impiegati al tempo stesso per la realizzazione di altri prodotti, questa volta contenenti glutine.

L’avena, ad esempio, viene evitata nelle diete senza glutine proprio per la contaminazione che troppo spesso subisce. Essa non contiene glutine ma, purtroppo, è chimicamente predisposta ad assorbire le componenti degli altri ingredienti, diciamo così, è più “debole” rispetto ad altri ingredienti e/o cereali naturalmente privi di glutine quindi solo se non contaminata può essere consumata dai celiaci.

Stiamo alla larga da…

Controlliamo con estrema cura che non siano in evidenza, nella lista degli ingredienti dei prodotti che andiamo ad acquistare, le seguenti voci:

  • Grano

  • Orzo

  • Segale

  • Malto

  • Avena (a meno che non sia specificamente etichettata come senza glutine).

Non sono tanti, conviene impararli bene una volta per tutte.

In generale, per determinare se un prodotto alimentare è fatto utilizzando ingredienti contenenti glutine, si è soliti ormai, sigla “senza glutine” a parte, cercare la presenza di questi ingredienti.

Tuttavia, come accade per tutte le regole, ci sono delle eccezioni.

Talvolta un prodotto alimentare può contenere proteine ​​di grano e, ciò nonostante, essere etichettato "senza glutine".

Un accessorio utile: la lente di ingrandimento

lente ingrandimento

Non è uno scherzo: davvero le etichette, i simboli e le liste degli ingredienti appaiono illeggibili finanche all’individuo dalla vista più acuta del mondo.

Il marchio del prodotto scritto a caratteri cubitali occupa tutta la facciata del prodotto, per non parlare delle diciture slogan che esaltano le qualità dello stesso … mentre a tutto quello che di più importante c’è per noi consumatori è ritagliato uno spazio che più piccolo non si può.

Le aziende alimentari non tengono conto – diciamo così per non dire che lo fanno di proposito – che la maggior parte dei consumatori sono anziani dalla vista non sempre eccellente.

Armiamoci dunque di piccola lente di ingrandimento nelle borse e nel taschino: basterà poco perché si diffonda una vera moda tra noi tutti consumatori.

Per noi consumatori si rende, quindi, sempre più difficile leggere e interpretare le etichette anche perché alcune aziende le utilizzano in modo ampio senza valutare la consistenza reale del rischio.

Vogliamo una garanzia tra tante incertezze?

Preferiamo prodotti realizzati da aziende specializzate SOLO nella produzione di prodotti gluten free: solo queste possono escludere di fatto qualsiasi pericolo di contaminazione.

Sapevi che…

Sono in commercio anche prodotti di bellezza senza glutine. Dentifrici, shampoo, deodoranti, balsami, rossetti sono già a disposizione nei negozi più forniti. È improbabile che avremmo problemi ingoiando un po’ di lipstick ma nel dubbio, ecco a disposizione prodotti del tutto insoliti che, in ogni caso, garantiscono tutto sommato una maggiore tutela … non resta che provare!

I celiaci godono di diritti importanti, descritti nel D.M. 279 del 18-05-2001, tra i quali l'erogazione in regime di esenzione dalla partecipazione al costo delle prestazioni finalizzate alla diagnosi della celiachia. E questo vale sia per l’individuo con sospetto di celiachia che per i suoi familiari. Tutti i prodotti compresi nel RNASG (Registro Nazionale degli Alimenti Senza Glutine) sono erogati gratuitamente dal servizio sanitario nazionale con modalità stabilite di regione in regione, con un tetto di spesa mensile variabile.

Faresti bene a separare anche in dispensa gli ingredienti contenenti glutine da quelli privi di questa proteina. Individua in cucina uno spazio chiuso ed isolato - magari lontano dall’ingerenza dei più piccoli -  dove conservare gli ingredienti che utilizzi in genere per le preparazioni senza glutine (pizza, dolci, focacce, ect). Meglio usare barattoli nuovi e puliti, da destinare in via esclusiva per questi ingredienti.
Il segreto per sconfiggere la celiachia sarebbe nascosto nelle uova: stando ad alcune ricerche condotte dalla University of Alberta, in Canada, i celiaci godrebbero di grandi benefici per via di una serie di anticorpi contenuti nel tuorlo. Stando così le cose si potrebbe pensare ad un farmaco omeopatico; un farmaco potenzialmente in grado di "immunizzare" i celiaci senza conseguenze spiacevoli per il loro organismo. Sembra che in Canada questo prodotto salvifico sia già in commercio. Non ci resta che attendere e verificare come andranno le cose nel nostro paese.


Le mandorle sono naturalmente prive di glutine. Questo lo sappiamo già. Quello che probabilmente molti di noi non sanno è che questi piccoli frutti secchi vantano la capacità di abbassare il colesterolo e sono una valida fonte di magnesio. La farina di mandorle, naturalmente priva di glutine, è poi ideale per preparare soprattutto dei dolci squisiti, facili e veloci.


In Canada è in fase di sperimentazione un prodotto che permetterebbe ai celiaci di assumere cibi contenenti glutine solo per un paio di ore. Questo prodotto farmaceutico ha superato la prima fase dei test clinici, ora è stata avviata la seconda fase mirata a verificarne in maniera conclusiva e definitiva l'efficacia. Se tutto andrà bene potrebbe approdare nelle nostre farmacie presto, chi sa, magari nel giro di due o tre anni.


Le allergie e le intolleranze al glutine non possono essere sospettati come effetti di un intervento sul grano. Molti credono che i sintomi della celiachia trovino causa nel grano geneticamente modificato. Tuttavia, questa ipotesi sembra scongiurata da recenti controlli condotti sui prodotti alimentari. Almeno su questo possiamo tirare un sospiro di sollievo!


E’ stata riscontrata un’associazione tra infertilità femminile e celiachia. La possibilità di una correlazione tra malattia celiaca e problemi all'apparato riproduttivo è stata quindi oggetto di numerosi studi. Da essi, è emerso che le donne affette da celiachia senza saperlo - e che quindi consumavano cibi con glutine - sono a maggior rischio di infertilità se confrontate con quelle che invece seguono una dieta priva di alimenti con glutine. Si tratta di risultati che fanno riflettere …
Il Ministero della Salute, già con Decreto 3 Marzo 2005, pubblicato nella G.U. 85 del 13 Aprile, ha da tempo confermato che i celiaci possono donare il sangue senza alcuna differenza rispetto a quanto ha luogo per gli individui non celiaci. La dichiarazione ha fatto seguito alle numerose istanze avanzate dal Comitato Scientifico Nazionale AIC. E’ da tempo dunque che l’annoso enigma è stato risolto … doniamo quindi il sangue a chi ne ha bisogno senza più scuse!


Non vi è nessuna controindicazione particolare a fare il vaccino antinfluenzale per i soggetti celiaci. Certo, è comunque preferibile non sottoporsi a qualsiasi tipo di vaccinazione (se non strettamente necessaria) nella fase più forte della celiachia, ossia quando sono in essere tutti i sintomi e non sia seguita una dieta senza glutine. Via libera dunque al vaccino antinfluenzale, ma preferiamo, se possibile, un periodo più congruo ossia il periodo in cui stiamo seguendo un’alimentazione in linea con l’intolleranza/sensibilità alimentare di cui soffriamo.

FAQ - DOMANDE E RISPOSTE

faq

A) E’ vero che acquistare alimenti precotti aumenta le probabilità di scatenare i sintomi della celiachia?

VERO - Si dice che i sintomi della celiachia siano più diffusi o, quanto meno, più accentuati, negli ultimi anni rispetto ad un ventennio fa.

Ebbene, una della cause responsabili di tale capillare ed imprevista diffusione è anche data dalla nostra cattiva abitudine di basare la nostra alimentazione su prodotti precotti e confezionati.

Questi ultimi entrano in contatto con il glutine con maggiore facilità arrivando a toccare soglie di probabilità pari al 90% rispetto a tutti gli altri prodotti.

Le moderne tecniche di lavorazione del cibo non sempre tengono infatti conto della necessità di evitare qualsiasi tipo di contaminazione. Ed è qui che nascono i problemi.

B) Come orientarsi nella scelta dei cereali? Quali sono quelli con e quelli senza glutine?

E’ molto importante distinguere tra i cereali che contengono glutine e quelli che non possiedono questo composto proteico onde evitare di eliminarli tutti a monte dalla propria alimentazione.

Ebbene, al primo gruppo, appartengono: frumento, farro, avena, segale, spelta, orzo, kamut, triticale, bulgur e cous-cous.  Per tutti i celiaci vale l’accorgimento di evitare con scrupolosa attenzione tutti i preparati alimentari e farmaceutici contenenti anche solo tracce di questi cereali.

I cereali che non contengono glutine sono: riso, mais, miglio, grano saraceno, amaranto, manioca, quinoa, teff e sorgo.

C) Quali e quante analisi della celiachia esistono?

La biopsia intestinale è, allo stato attuale, un esame necessario per la diagnosi di celiachia.

C’è di buono che questo vale solo per i soggetti in età adulta.

Per i soggetti in età pediatrica l’esecuzione del test genetico senza biopsia intestinale rappresenta la nuova metodologia di diagnosi e follow up della celiachia.

Più in generale, i pazienti con quadro clinico di malassorbimento e sintomi correlati all’assunzione di glutine, in presenza di una positività per anticorpi anti-tTG IgA superiore ad almeno 10 volte il valore soglia - confermata dalla positività per gli EmA IgA nonché dalla presenza del profilo genetico compatibile (HLA-DQ2 e/o DQ8) - possono avvalersi del test genetico senza dunque ricorrere alla biopsia duodenale.

D) Tutti i controlli della celiachia sono affidabili?

Quello della celiachia è un mercato molto ghiotto: in Italia i veri malati sono 600mila, di cui solamente 90 mila diagnosticati. Ancor di più sono i consumatori che seguono in modo ingiustificato ed arbitrario la dieta senza glutine, spendendo oltre 100 milioni di euro per alimenti, preparati, parafarmaci e prodotti di cui non avrebbero bisogno.

E’, quindi, inevitabile che molti improvvisino forme di diagnosi e test fasulli: esattamente come accade per l’esame dell’allergia al lattosio, è bene diffidare da controlli del tipo “esame della saliva”, “esame del capello” & company.

A tale proposito è bene appellarsi al protocollo diagnosi e follow-up celiachia (GU n.191 19/8/2015) in cui sono state pubblicate le nuove Linee Guida per la diagnosi e follow up della celiachia.

E) Bevande e birre a base di orzo o frumento dichiarate "senza glutine" sono davvero sicure per i celiaci?

Da qualche tempo sono disponibili in commercio birre e bevande garantite “senza glutine”.

Ebbene, per questi ed altri prodotti appositamente formulati per celiaci a base di uno o più ingredienti ricavati da segale, orzo, frumento, lavorati a livello industriale per ridurre il loro contenuto di glutine e poi etichettati “senza glutine” sono sicuri perché garantiscono livelli di glutine inferiori ai 20 ppm.

F) E' vero che esiste un controllo delle celiachia basato sul respiro?

FALSO - Lo Stato ha messo al bando i controlli 'tarocchi': dal test del capello a quello della forza muscolare sono tantissimi e sempre più diffusi i controlli fasulli.

Le metodiche diagnostiche attuali sono molto raffinate e ci consentono, nel caso delle allergie alimentari, di individuare con precisione a quale elemento si è allergici/intolleranti ma, attenzione: il ricorso a test come quelli del capello, del respiro o della forza muscolare, privi di fondamento scientifico, rischiano di far perdere denaro e di compromettere lo stato di saluti di noi tutti.

Meglio affidarsi dunque alle sole analisi del sangue specificamente mirate a valutare la possibile presenza di celiachia.

G) E' vero che la celiachia nei neonati non esiste?

FALSO - Pancia gonfia e dolori addominali all’origine degli incessanti pianti dei più piccini possono non essere sempre sintomi di classiche colichette. Essi non vanno sottovalutati: il pianto continuo potrebbe presagire piuttosto la presenza di una intolleranza al glutine.

Per fortuna, madre natura ci offre una soluzione in grado di prevenire la celiachia nei neonati: il latte materno.

Sempre che i piccoli non siano anche intolleranti al lattosio, i neonati nutriti con latte materno sono statisticamente meno predisposti a sviluppare la celiachia, visto che questo possiede molecole immuno-modulanti, sostanze queste in grado di attivare e rinforzare le difese naturali.